Visitare la collezione Tagliavini a Bologna

La collezione Tagliavini è una collezione di strumenti musicali antichi che prende nome dal noto musicista e musicologo bolognese Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini. Consiste in 90 strumenti tra clavicordi, arpicordi, organi, clavicembali, spinette, pianoforti e in una raccolta di strumenti a fiato e popolari risalenti ai secoli tra il XVI e il XIX. Unica per pregio e numero di pezzi, abbraccia molte scuole italiane ed europee.

Il Maestro, scomparso nel 2017, donò la collezione alla Fondazione CARISBO che l’ha sistemata all’interno della Chiesa di San Colombano, di cui vi ho già parlato.

Il luogo scelto garantisce un clima ideale e CARISBO assicura un’attività di continuo restauro e l’apporto di un curatore che organizza visite guidate a studenti di scuole di musica, accademie e concertisti felicissimi di poter suonare strumenti autentici. Gli strumenti sono tutti in piena efficienza, anche grazie alla collaborazione di eccellenti restauratori.

Nello stesso luogo c’è anche la biblioteca specializzata del musicologo bolognese Maestro Oscar Mischiati. E’ costituita da circa 15.000 documenti di varia natura: repertori e opere generali sulla musica, testi specializzati sull’arte organaria (tra i quali alcuni unici in Europa), monografie, dischi in vinile, musicassette e cd, riviste e periodici, programmi di concerti, presentazioni e recensioni di volumi.

È possibile consultare il catalogo online ed accedere ai volumi contattando la Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale.

La storia della collezione Tagliavini

E’ il 1969 quando il Maestro Tagliavini acquista una spinetta del Cinquecento a cui, successivamente, si affianca un grande cembalo a tre registri costruito nel 1679 dal lucchese Giovanni Battista Giusti, quello che è a tutt’oggi considerato uno dei pezzi più importanti.

Da quel momento, Tagliavini inizia una vera e propria caccia a strumenti artistici autentici:

Ogni nuovo strumento costituiva un apporto alla conoscenza di caratteristiche costruttive o sonore o d’aspetti della prassi esecutiva cembalistica

In un’intervista realizzata il 18 dicembre 2013 proprio nel complesso di San Colombano, Tagliavini ci accompagna nella scoperta e nell’ascolto di alcuni dei pezzi più importanti della sua collezione.

Insieme a lui vedete il Maestro Liuwe Tamminga, curatore del museo.

La collezione Tagliavini, cos’è

La collezione comprende clavicordi, arpicordi, organi, clavicembali, spinette, pianoforti risalenti ai secoli tra il XVI e il XIX di molte scuole italiane ed europee. Tra le scuole italiane quella bolognese e quella napoletana sono le più rappresentative, ma vedrete anche esemplari di scuola romana, veneziana e fiorentina. Altri importanti strumenti provengono da Parigi, Londra e Amsterdam.

Che differenza c’è tra questi strumenti?

Arpicordi, organi, clavicembali, spinette, pianoforti sono strumenti a tastiera che hanno attraversato un arco cronologico di ben cinque secoli!

Il clavicordo fu il primo strumento musicale a corde dotato di tastiera, attestato verso la fine del Trecento, in cui le corde venivano colpite da piccole tangenti metalliche. Quasi contemporaneamente ai clavicordi, furono inventati gli strumenti “a pizzico” – tra cui il clavicembalo e la spinetta – in cui il suono è prodotto principalmente dal pizzico delle corde.

L’arpicordo è uno strumento a becco di penna in cui le corde erano collocate a serie digradanti, come nell’arpa. Nel ‘500 e nel primo ‘600 in Italia l’arpicordo era più comune del clavicembalo e sono rimaste molte composizioni redatte appositamente. Oltre a ciò, l’arpicordo è spesso menzionato dai musicisti e musicologi del tempo.

Secondo Vincenzo Galilei “il quale strumento altro non è che un’Harpa giacente”. Guardati dall’alto, gli arpicordi hanno una forma che ricorda quella di un’arpa messa in posizione orizzontale.

Arpicordo a pianta poligonale attribuito a Alessandro Trasuntino. Venezia, circa 1540

Se volete, ascoltate il Maestro Tagliavini suonare l’arpicordo.

Con il termine clavicembalo si indica un’intera famiglia di strumenti musicali a corde dotati di tastiera: lo strumento di grandi dimensioni chiamato clavicembalo, ma anche i più piccoli virginale e spinetta. Questi strumenti generano il suono pizzicando la corda, anziché colpendola come avviene nel pianoforte o nel clavicordo.

Clavicembali

Il clavicembalo che più mi ha colpito è l’Albana per le decorazioni barocche e per la leggenda secondo cui era suonato da Cornelia Tasso, sorella di Torquato Tasso. Aneddoto a parte, guardate che belli tutti! Anche se non ho competenze musicali, sono rimasta davvero affascinata da questi strumenti, che sono autentiche opere d’arte.

Clavicembalo Nicolò Albana. Napoli, 1584
Clavicembalo Gian Battista Giusti. Ferrara, 1679
Clavicembalo Pianoforte Giovanni Ferrini. 1746 
Clavicembalo Vincenzio Sodi. Firenze, 1791-1792

Che suono fa un clavicembalo? Ecco il Maestro Tagliavini che suona per noi il clavicembalo dell’Albana…

… e il clavicembalo del Giusti.

Una zona è riservata alle spinette, chiamate così forse dal nome del costruttore veneziano J. Spinetus.

Le spinette appartengono alla famiglia degli strumenti a pizzico, assieme al clavicembalo ed al virginale, ma hanno dimensioni contenute, caratteristica che ne rendeva pratico e semplice il trasporto. Furono diffuse e popolari fino al XVIII secolo, anche per uso in ambiente domestico.

Bellissima è la spinetta traversa realizzata a Parigi nel 1681.

Spinetta traversa Epinette à l’italienne Louis Denis. Parigi 1681

La collezione Tagliavini: come organizzare una visita guidata

La collezione Tagliavini e la biblioteca specializzata fanno parte del percorso culturale, artistico e museale di Genus Bononiae. Musei nella Città. Organizzare una visita guidata a questi luoghi è facilissimo!

Il complesso di San Colombano si trova in pieno centro a Bologna, in via Parigi 5. E’ visitabile mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica dalle 11.00 alle 18.00. Tutte le info le trovate qui https://genusbononiae.it/palazzi/san-colombano/

Agli appassionati di musica antica dico che tutti gli anni, da ottobre a giugno, è possibile assistere ai concerti in programma. Il cartellone è pubblicato sulla stessa pagina web.

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